Parodontite: sintomi, cura e prevenzione

La parodontite o piorrea è una malattia dei tessuti che stanno intorno al dente e che lo mantengono ben saldo. Quindi in particolar modo è la malattia delle gengive e dell’osso sottostante.

I primi sintomi sono il sanguinamento e un pò di gonfiore.  Ma il vero problema di questa malattia è che non ha mai grandi sintomi e quando i sintomi sono diventati tali, cioè: vacillamento di denti e ascessi, purtroppo spesso è troppo tardi. Altri sintomi più avanzati sono: gengive abbassate (recessioni gengivali), sensibilità al caldo e al freddo, denti che si muovono, denti che cambiano posizione, alitosi.

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Nei casi più gravi si inizia ad avere problemi di gengive già in età molto giovane in questo caso si parla di parodontite giovanile. Ultimamente è venuto fuori che c’è una predisposizione che passa spesso da padre in figlio e che in qualche modo deve essere indagata.

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Il fattore scatenante e possiamo dire unico della parodontite è il tartaro che, infatti, ha buon gioco in pazienti che sono predisposti a questa malattia. In pratica la solita quantità di tartaro in un paziente che non ha predisposizione non crea grossi problemi. Però in bocche di pazienti predisposti crea dei disagi non indifferenti.

Quindi è vero che da una parte è una cattiva igiene però dall’altra è vero che spesso non viene neanche diagnosticata questa malattia. Molto semplicemente il tartaro si organizza, inizia a dar noia alla gengiva, la gengiva ad un certo punto non ce la fa più e questo tartaro va ad incrostare e a rivestire le radici dei denti fino a distaccarle completamente sia dalle gengive che dall’osso.

A questo punto non servirebbe ricordare quando è importante e fondamentale un controllo dal proprio dentista di fiducia almeno una volta ogni sei mesi, ma lo facciamo lo stesso.

Gli esami per diagnosticare la parodontite sono vari ad esempio vengono fatte delle fotografie (piccole lastrine) ai denti, vengono prese misure alla bocca e poi viene fatta una sorta di intervista al paziente sul tenore di vita e sui problemi dentali che ha avuto in precedenza.

Tutte queste informazioni vanno a formare una cartella parodontale che serve per inquadrare il paziente. Questa viene registrata dal dentista e poi elaborata per fare un corretto piano di terapia.

Si passa da terapie più tradizionali che prendono il nome di “levigature” sono terapie che vanno meccanicamente a rimuovere il tartaro, fino ad arrivare ad un dispositivo innovativo che è il laser a diodi e che noi molto spesso utilizziamo per ottimizzare il trattamento.

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Questo laser va da una parte ad avere un azione battericida, cioè ad uccidere ancora meglio i batteri che sono i veri responsabili di questa malattia. E dall’altra va a biostimolare le gengive cioè permette una guarigione più veloce e più efficace.

Bisogna ricordare che la parodontite è una malattia cronica. Quindi in realtà, se siamo molto bravi, riusciamo a bloccarla la cosa importante è da una parte quella di fare una buona igiene domiciliare ma dall’altra affidarsi ad un dentista esperto che possa con i propri trattamenti “bloccare” la malattia.

Infine è doveroso informare che, nel caso in cui non si interviene, la parodontite è una malattia che porta alla perdita progressiva e inesorabile di tutti i denti