Radiografia panoramica e radiografia Cone Beam

Sono tanti gli esami che possono essere prescritti da un odontoiatra che ha l’intento di curare il cavo orale dei propri pazienti. Tra questi ci sono sicuramente la radiografia panoramica e la radiografia Cone Beam. In cosa consistono e a cosa servono esattamente? Lo vedremo in questo articolo.

La radiografia panoramica

La panoramica dentale, conosciuta anche con il nome di ortopantomografia, è un esame che consente di analizzare lo stato di salute delle arcate dentarie superiori e inferiori. Viene eseguita in modo molto semplice e rapido, usando un apparecchio apposito chiamato ortopantomografo. Per sottoporsi alla radiografia panoramica, il paziente si mette in piedi e posiziona il viso all’interno di questo dispositivo che si occupa di emettere i raggi x. In pochi secondi, mentre il paziente rimane immobile, l’apparecchio muove i suoi bracci intorno alla testa, effettuando un movimento semicircolare. Grazie alla sua azione permette al radiologo di visionare su uno schermo le arcate, l’osso mandibolare e quello mascellare.

radiografia panoramica

Grazie a questa “scansione” (che viene fatta con un macchinario che sta fuori dalla bocca e opera dall’esterno), il medico può valutare dettagliatamente le condizioni dei denti e delle articolazioni temporo-mandibolari. In generale, la panoramica dentale viene usata per:

  • Analizzare carie diffuse ed eventuali problemi di allineamento delle arcate,
  • Effettuare una valutazione dei denti prima di un’estrazione,
  • Controllare l’osso prima di inserire un impianto,
  • Verificare la presenza di denti non fuoriusciti,
  • Ricercare granulomi, cisti ossee, anomalie o fratture ossee, tumori o infezioni.

Cos’altro c’è da sapere sulla panoramica dentale?

È utile dire inoltre che solitamente la radiografia panoramica dura meno di un minuto. Non si tratta di un esame doloroso né tantomeno invasivo. Prima di eseguire l’ortopantomografia è necessario togliersi occhiali, forcine, orecchini, catenine e altri oggetti metallici che rientrano nel campo di analisi dell’apparecchio. Inoltre, non si devono avere indosso indumenti che avvolgono il collo.

La panoramica può essere effettuata anche su pazienti che non possono stare in piedi (pertanto può essere eseguita anche da seduti). È però fondamentale che il paziente abbia la capacità di tenere la testa immobile per circa 30 secondi. L’apparecchio è studiato per garantire efficienza e anche comodità durante l’esecuzione. Infatti, è provvisto di supporti per il mento, le zone laterali del viso e la fronte, e la bocca viene mantenuta aperta con un bite-block.

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Dato che la quantità di raggi X è notevolmente bassa, nonché emessa su una zona lontana dalla pancia, è possibile eseguire la radiografia panoramica durante la gravidanza. Tra l’altro, grazie alle odierne tecniche e ai più moderni macchinari, è possibile persino ridurre ulteriormente l’emissione di radiazioni. È comunque consigliabile evitare le radiografie, soprattutto durante il primo trimestre di gravidanza, se esse non si rivelano strettamente necessarie.

La radiografia Cone Beam

La radiografia Cone Beam CT (CBCT) si svolge in maniera differente rispetto alla classica radiografia panoramica. Si tratta di una tecnica d’indagine radiologica che propone alcune sequenze di immagini bidimensionali e tridimensionali in assiale. Queste immagini vengono lavorate da un software apposito che le combina insieme e le rielabora anche su piani coronali e sagittali.

Questo esame prende il nome dalla forma conica del fascio di radiazioni che viene emesso dall’apparecchio utilizzato. Anche in questo caso il paziente deve posizionare la testa in un dispositivo che emette radiazioni. La testa viene bloccata nella zona della fronte e del mento, mentre le arcate dentarie devono essere tenute allineate e occluse.

Altri dettagli da conoscere riguardo questa tecnica radiologica

Grazie ai progressi della tecnologia questo esame si rivela molto più approfondito rispetto alla radiografia panoramica. Permette infatti di analizzare anche quelle zone del cavo orale che non è possibile visionare attraverso l’ortopantomografia (ad esempio i tessuti molli).

È importante però sapere che l’emissione di radiazioni ionizzanti è più alta rispetto a quella di una normale radiografia. Tuttavia, è anche molto più bassa rispetto a quella di una TC multistrato. Tra l’altro, la radiografia Cone Beam non ha bisogno di troppo tempo per proporre lo studio completo del cavo orale e dell’area circostante. Infatti ha una durata di circa 15 minuti.

Prima di effettuare questo esame, il paziente deve togliere eventuali oggetti metallici da testa e collo, come ad esempio orecchini, piercing, fermagli, protesi metalliche dentarie mobili, occhiali, etc. La radiografia Cone Beam non può essere eseguita durante la gravidanza.

Quando si usa la radiografia Cone Beam?

Questa tipologia di radiografia è sempre più utilizzata al posto della radiografia panoramica, in particolare quando un medico sospetta l’insorgenza di determinate malattie. La Cone Beam consente infatti di individuare e di monitorare anche le diverse patologie che possono colpire il cavo orale e non solo. Grazie a questo esame si possono fare diagnosi precise e precoci in quanto permette di individuare diversi tipi di disturbi.

Ovviamente è possibile usare la radiografia Cone Beam anche per la pianificazione degli interventi per l’inserimento di un impianto. Questo perché garantisce l’opportunità di studiare attentamente le strutture anatomiche della mandibola e della mascella, nonché la morfologia, la qualità e il volume del sistema osseo. Consente altresì di effettuare accurate misurazioni ossee.

Grazie alle sue caratteristiche e ai vantaggi offerti, al momento questa tipologia di esame è una delle più usate durante i percorsi di implantologia dentale. È spesso la prima scelta anche quando si necessita di effettuare la diagnosi o il controllo di determinate patologie parodontali (parodontiti, sinusiti, ascessi, carie, cisti, poliposi, granulomi, displasie, neoplasie, etc.).

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