Impianti post-estrattivi: la soluzione ideale per il ripristino del sorriso

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L’implantologia dentale ha compiuto notevoli progressi negli ultimi anni, consolidandosi come una delle migliori soluzioni per sostituire i denti mancanti. Una delle tecniche più avanzate in questo campo è rappresentata dagli impianti post-estrattivi, una procedura che consente di inserire un impianto dentale immediatamente dopo l’estrazione del dente.

Questa metodologia riduce i tempi di attesa tra l’estrazione e l’inserimento dell’impianto (in genere variano dai 3 ai 6 mesi), offrendo al paziente una serie di vantaggi clinici e funzionali che si traducono in un recupero più rapido e un’estetica immediata.

L’impianto, generalmente in titanio, viene posizionato nella cavità lasciata vuota dal dente estratto, e in alcuni casi può essere immediatamente applicata una protesi temporanea. Questo consente al paziente di non restare senza dente durante la fase di guarigione, una soluzione particolarmente apprezzata per i denti anteriori, dove l’aspetto estetico riveste un ruolo cruciale.

 

Vantaggi degli impianti post-estrattivi

Optare per un impianto dentale post-estrattivo comporta tre principali vantaggi sia per il paziente che per il dentista.

  • Riduzione dei tempi di trattamento.
    Infatti, in un’unica seduta si procede sia con l’estrazione del dente compromesso che con l’inserimento dell’impianto, evitando al paziente lunghi periodi di attesa tra un intervento e l’altro. Questo approccio integrato risulta particolarmente utile quando il dente da sostituire è in una zona visibile del sorriso, garantendo così un risultato estetico immediato.
  • Preservazione dell’osso alveolare.
    Quando un dente viene estratto e non viene immediatamente inserito un impianto, l’osso alveolare tende a ridursi nel tempo a causa della mancanza di stimolazione. L’inserimento immediato di un impianto aiuta a preservare il volume osseo, riducendo il rischio di riassorbimento e mantenendo l’integrità strutturale della mascella o della mandibola.
  • Riduzione del numero di interventi.
    Aumento, quindi, del comfort del paziente e limitazione del rischio di complicazioni post-operatorie.

 

Il processo di trattamento con impianti post-estrattivi

Il percorso per ottenere un impianto post-estrattivo inizia con una valutazione dettagliata del caso clinico.

Prima di procedere con l’intervento, il dentista effettua un esame radiografico, spesso con l’ausilio di una TAC o di una radiografia 3D. Questo permette di valutare la quantità di osso disponibile, la sua qualità e la posizione delle strutture anatomiche circostanti, come i nervi o i seni mascellari.

Successivamente, si procede con l’estrazione del dente compromesso. L’estrazione viene eseguita con la massima attenzione per evitare traumi ai tessuti circostanti e all’osso.

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Dopo l’estrazione, se le condizioni ossee lo consentono, viene immediatamente inserito l’impianto. In questa fase, il dentista può applicare una protesi provvisoria, garantendo così un risultato estetico fin da subito.

Durante i mesi successivi, l’impianto si integra con l’osso circostante grazie al processo di osteointegrazione, che dura generalmente dai 3 ai 6 mesi.

Al termine di questo periodo, viene applicata una corona dentale definitiva, personalizzata per adattarsi perfettamente sia dal punto di vista estetico che funzionale.

 

Chi non può sottoporsi agli impianti post-estrattivi?

Gli impianti post-estrattivi offrono vantaggi, ma non sono adatti a tutti. I seguenti gruppi di pazienti potrebbero non essere candidati idonei:

  • Pazienti con grave perdita di osso.
    Chi ha una significativa perdita ossea nella mascella o nella mandibola potrebbe non avere sufficiente supporto per un impianto immediato. In questi casi, potrebbe essere necessaria una procedura di rigenerazione ossea prima di procedere con l’implantologia.
  • Pazienti con infezioni o malattie gengivali attive.
    Prima dell’impianto post-estrattivo, è essenziale trattare eventuali infezioni dentali o malattie gengivali per garantire la completa guarigione dell’area. Un’infezione non trattata potrebbe compromettere l’osteointegrazione e causare il fallimento dell’impianto.
  • Persone affette da malattie sistemiche.
    Chi soffre di condizioni come il diabete non controllato o malattie che influenzano il sistema immunitario potrebbe non essere un buon candidato per un impianto immediato, a causa del maggior rischio di complicazioni post-operatorie.
  • Pazienti che assumono determinati farmaci.
    Chi fa uso di farmaci immunosoppressori o terapie che influenzano il metabolismo osseo (come i bifosfonati) richiede una valutazione attenta. Questi farmaci possono ridurre la capacità dell’osso di rigenerarsi, aumentando il rischio di complicazioni.
  • Pazienti sottoposti a trattamenti oncologici.
    Chi è in trattamento oncologico o ha ricevuto radioterapie nella regione del collo o della testa potrebbe necessitare di ulteriori valutazioni prima di procedere con l’impianto post-estrattivo.

 

Fattori che influenzano il successo dell’impianto post-estrattivo

Il successo di un impianto dentale post-estrattivo dipende da diversi fattori, tra cui la qualità dell’osso e la salute gengivale del paziente, ma anche l’accuratezza della pianificazione chirurgica e l’esperienza del dentista.

Non è da sottovalutare il curriculum di colui che va ad eseguire l’intervento, poiché tutte le procedure, a partire dall’estrazione, devono essere accurate per la preservazione del tessuto osseo.

Un impianto inserito in modo preciso, con un supporto osseo adeguato, ha buone probabilità di integrarsi correttamente, non subire infezioni e durare nel tempo.

Un altro elemento fondamentale è il rispetto delle indicazioni post-operatorie. I pazienti devono seguire una corretta igiene orale e sottoporsi a controlli regolari per monitorare il progresso della guarigione e prevenire eventuali complicazioni.

Qual è la durata di un impianto dentale?

Le viti degli impianti non hanno una durata predefinita e, con la giusta cura, possono durare per tutta la vita.

È essenziale mantenere un’igiene orale accurata ogni giorno e sottoporsi regolarmente a pulizie professionali per proteggere le gengive e l’osso da eventuali infiammazioni o infezioni.

Anche evitare il fumo è fondamentale, poiché la nicotina e altri composti presenti nelle sigarette riducono il flusso sanguigno, compromettendo l’ossigenazione dei tessuti ossei e, di conseguenza, la stabilità dell’impianto nel tempo.

Le protesi dentarie fissate alle viti, ovvero i denti artificiali, hanno invece una durata che varia tra i 10 e i 20 anni, a seconda dei materiali con cui sono realizzate.

Se hai bisogno di ulteriori informazioni o vuoi sapere se sei un candidato ideale per gli impianti post-estrattivi, contattaci prenotare una visita preliminare.

Il nostro team sarà felice di rispondere a tutte le tue domande e offrirti un piano di trattamento personalizzato.