È consigliato o no?
Per gli anziani, spesso, l’avanzare dell’età è sinonimo di perdita dei denti parziale o totale. Ma chi l’ha detto che solo a causa dell’età bisogna rinunciare ad un sorriso perfetto? Le nuove tecnologie in campo odontoiatrico aiutano a risolvere i problemi più vari, tra cui la perdita dei denti. In quali casi è consigliato un impianto dentale? E in quali una dentiera? Scopriamolo insieme in questo articolo!
Denti ed età
Con l’inizio dei primi acciacchi dell’età, il cavo orale ed i denti non fanno eccezione. Le patologie orali che possono manifestarsi durante la terza età sono diverse, come sono differenti i fattori che le causano. La salute della bocca può essere influenzata in modo importante dall’assunzione di alcuni medicinali, dal diabete o problemi cardiaci, dalle condizioni fisiche generali, dallo stress e dal fumo.
Solitamente le patologie dentali che colpiscono gli over 60 sono xerostomia, recessione gengivale, Carie radicolari e stomatiti. Il fardello principale per molti, però, è la parodontite! Essa è la più temuta dagli anziani ed è una patologia infiammatoria e degenerativa, che se lasciata incurata porta alla successiva distruzione dei tessuti circostanti i denti e infine alla perdita di quest’ultimi.
La parodontite: acerrima nemica
Il primo sintomo che dovrebbe allarmare il paziente è l’aumento della mobilità dentale. In assenza di trattamenti adeguati, essa progredisce lentamente fino alla caduta dei denti. Nel caso in cui viene sottovalutata la situazione si verificano:
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- la conseguente formazione di tasche paradontali,
- un aumento della mobilità dentale,
- il sanguinamento gengivale,
- gli ascessi,
- le suppurazioni.
Il tutto avanza fino alla perdita di uno o più denti e al bisogno di ricorrere all’implantologia o all’uso di una protesi dentale per ripristinare la completa funzione masticatoria.
La parodontite può essere reversibile, se viene diagnosticata nelle sue prime fasi. Con l’avanzare della malattia, la possibilità di recuperare interamente la salute dentale diventa più difficile e richiede trattamenti più complessi come, ad esempio, una terapia rigenerativa dell’osso. I casi più gravi, però, possono essere stabilizzati fino ad impedire alla parodontite di progredire nel tempo grazie ad un adeguato trattamento e un adeguato mantenimento.
Protesi o impianto dentale?
Come dento in precedenza, per sopperire alla mancanza dei denti possono essere prese in considerazione sia l’utilizzo di una protesi dentale mobile sia l’installazione di un impianto dentale. Nel caso in cui c’è la necessità di sostituire un’intera arcata, solitamente, si consiglia l’utilizzo di una protesi dentale. Essa è composta da elementi dentali in resina che poggiano su un supporto, cercando sempre di mantenere eguale il colore dei denti naturali per un camuffamento migliore. La protesi dentale, comunemente dette dentiera, viene fatta aderire alla gengive tramite un meccanismo adesivo. Tra i vantaggi che comporta la dentiera c’è sicuramente il costo contenuto. Non bisogna dimenticare, però, che essa potrebbe comportare piccole lesioni dovute al movimento o fastidi durante la masticazione. In più, una protesi dentale ha bisogno di una manutenzione annua con la sostituzione della parte rosa della dentiera a causa del riassorbimento osseo.
Se non ci sono controindicazioni, l’impianto dentale è una soluzione più stabile e confortevole e rappresenta una valida alternativa anche per il paziente anziano. Un impianto dentale sostituisce i denti con radici artificiali in titanio ancorate all’osso secondo caratteristiche precise. L’intervento può essere effettuato anche in condizioni di scarsa quantità d’osso, utilizzando impianti realizzati con leghe in titanio zirconia e nei casi più gravi si ricorre alla rigenerazione ossea. L’operazione per installare un impianto dentale viene svolta in anestesia locale senza alcun dolore. Nei casi in cui il paziente soffra di odontofobia talmente forte da portarlo a rinunciare all’intervento, allora si può ricorrere alla sedazione cosciente grazie alla presenza di un anestesista in studio.
Eventuali controindicazioni
Generalmente non è installazione dell’impianto a portare l’insorgere di problemi nei pazienti anziani, ma la presenza di altre patologie. Tra quest’ultime troviamo l’osteoporosi curata con i bisfosfonati. Chi assume questo tipo di farmaci da molto tempo e vuole ricorrere a un impianto dentale può andare incontro a fenomeni di osteonecrosi, necrosi delle ossa mascellari, che difficilmente possono essere tenuti sotto controllo portando a conseguenze molto serie. Questa condizione vale per tutti quelli che hanno necessità di prendere questi farmaci, soprattutto quelli assunti attraverso iniezioni.
Per evitare qualsiasi tipo di controindicazione, un dentista esperto effettuerà tutti i controlli necessari al fine della buona riuscita dell’installazione dell’impianto.
Per tutte le informazioni necessarie ad approfondire l’argomento, vi invitiamo a raggiungerci presso il nostro studio in via Campo, 16 a Giffoni valle Piana (SA) oppure a chiamarci ai numeri 089.86.84.53 oppure 328.15.84