Riconoscere una carie dentale alle origini
La carie dentale è una patologia dentale infettiva che colpisce molti paziente senza distinzione di età e sesso. È molto importante riconoscere una carie dentale nelle prime fasi per limitare i danni che ne potrebbero scaturire.
Vediamo insieme in questo articolo in che modo si forma una carie dentale e come riconoscerla in tempo!
Cos’è una carie dentale?
Chi di voi non ha mai sentito parlare di carie dentale? Credo nessuno! È una patologia dentale che ha colpito molti di voi almeno una volta nella vita, e i bambini non sono esclusi da ciò. La carie dentaria è una malattia degenerativa infettiva dello smalto e della dentina, che si origina sulla superficie e procede fino alla polpa dentale. È causata da comuni microrganismi presenti normalmente nel cavo orale, come la placca batterica. Questi batteri convivono con l’individuo e non possono essere eliminati. Se essi non sono mantenuti sotto controllo con pratiche di igiene orale o si verifica un abbassamento delle difese immunitarie, riescono a creare lesioni cavitate. La carie dentale pertanto è una patologia infettiva per la quale, a causa del mutarsi delle normali condizioni, batteri non nocivi provocano dei danni.
Nelle prime fasi di formazione della carie il sintomo che si presenta maggiormente è la forte sensibilità dentale a caldo, freddo e cibi acidi. Se non si provvede a curarla si avverte un forte dolore, che compare spesso solo quando l’infezione è molto in profondità, interessando l’organo pulpare (pulpite). Nel momento in cui non si dà troppa importanza al dolore percepito, esso aumenta fino ad interessare l’intera arcata dentale senza essere in grado di distinguere con precisione il dente cariato.
Cosa aumenta il rischio di carie dentale?
Come detto prima la causa principale della formazione delle carie è una variazione nelle normali condizioni batteriche all’interno del cavo orale. Esistono altre condizioni generali che aumentano il rischio di carie:
- La presenza di denti storti facilita la formazione della placca cariogena rendendone difficile la rimozione.
- Le alterazioni del flusso salivare, sia quantitative che qualitative. La saliva combatte la carie dentale tamponando l’acidità della bocca e ha funzione sia microbicida che immunitaria.
- Delle cattive abitudini alimentari, come frequenti spuntini o eccessivo consumo di dolci, aumentano il rischio di carie. Gli zuccheri semplici e quelli più appiccicosi sono i più cariogeni. La frequenza elevata di assunzione di zuccheri mantiene un pH della bocca acido, e la demineralizzazione è continua. Per ovviare al problema, occorre lavare i denti preferibilmente mezz’ora dopo ogni pasto o almeno due volte al giorno.
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I 4 stadi della carie dentale
Una volta instaurato il processo carioso, ovvero la formazione di una cavità prima nello smalto e poi nella dentina, esso continua senza sosta, fino ad arrivare alla polpa dentale. La polpa non ha capacità riparative, per cui i danni sono permanenti in assenza di cure. La formazione di una carie dentale può essere suddiviso in 4 stadi principali.
1° stadio
In questa fase il dolore è assente (o minimo) e senza particolari sintomi. La carie attacca lo smalto dei denti, ovvero lo strato duro che ricopre i denti. Inizialmente, la carie presenta una colorazione bianco-gesso, spesso marroncina. Se in questa fase viene trascurata, l’infezione cariosa peggiora progressivamente.
2° stadio
In seguito infezione attacca la dentina, ovvero la sostanza che compone la maggior parte del dente. A questo stadio la carie inizia già ad essere dolorosa.
3° stadio
Se non ci si reca da un dentista per curarla, la carie dentale prosegue intaccando la polpa dentale, dove sono contenuti vasi sanguigni e nervi. Questa infezione causa molto dolore con un insopportabile mal di denti.
4° stadio
La carie dentale può progredire ulteriormente attaccando i tessuti circostanti, come legamenti, osso e gengiva. In questa fase potrebbe originarsi un ascesso, oppure un doloroso mal di denti che potrebbe portare a una caduta dentale.
L’importanza del tempismo
Per non rischiare di dover far ricorso a trattamenti troppo invasivi, come la devitalizzazione, è importante recarsi da un dentista ai primi sintomi riscontrati.
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