Corone in ceramica – l’evoluzione del progresso

La mancanza di uno o più denti causa problemi sia di tipo estetico sia di tipo funzionale (masticazione)
I denti vicini a quelli che mancano tendono a spostarsi e a riempire lo spazio vuoto e le arcate dentarie non si chiudono in modo corretto1.
La masticazione diventa più difficoltosa sia per la mancanza dei denti, sia per i disturbi che derivano da tale mancanza a livello di muscoli, ossa ed articolazioni.
I denti rimasti, poi, cambiando posizione, possono diventare difficili da pulire in modo corretto. Ciò nel tempo provoca più facilmente infezioni, carie e gengiviti.

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Una corona (chiamata comunemente capsula) è indicata nel caso in cui un dente è profondamente danneggiato (da carie o trauma), al punto che una ricostruzione tramite otturazione, intarsio o faccetta non è più possibile, specialmente se:

  • Il difetto (carie) si estende sotto il bordo gengivale
  • Il dente è devitalizzato (cura canalare)
  • Il dente è profondamente danneggiato (fratturato)
  • Carie o vecchie otturazioni sono molto estese sulla superficie del dente

Le corone in ceramiche vennero introdotte ai primi del 1990, ma bisognerà aspettare fino al 1965 perché Mc Lean e Hughes concepiscano l’idea di rinforzare la ceramica con altri componenti (l’allumina). La lavorazione però risultava decisamente lunga e complessa oltrechè costosa.

Nonostante i progressi tecnologici i materiali continuavano a presentare limitazioni biomeccaniche dovute alla fragilità, alla bassa resistenza, alla scarsa precisione marginale e per questo per molti anni ci si è affidati alle ceramiche sostenute da sottostrutture in metallo.

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Da allora la ricerca ha incessantemente prodotto materiali che potessero coniugare in modo ottimale la massima estetica alla affidabilità meccanica, ed oggigiorno i processi di sinterizzazione industriale e tecnologici hanno permesso di raggiungere risultati decisamente positivi.

Le ceramiche Integrali (completamente in ceramica, metal free) si distinguono quindi da sempre per la loro eccellente estetica, dato che la luce non viene solo riflessa ma, come nei denti naturali, esiste una vera trasparenza (la luce attraversa il dente) e questo effetto rende la corona di ceramica integrale specialmente adatta per i denti frontali, di cui permette anche piccole correzioni di forma e posizione.

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Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che i bordi delle corone in ceramica non devono per forza essere posti nella zona subgengivale ed in questo modo si evitano irritazioni e ristagno di placca come spesso accade nella metallo-ceramica tradizionale.

La ceramica è un materiale estremamente biocompatibile, che non ha potenzialità allergeniche. Questo per i pazienti allergici ciò può essere un vero vantaggio. Da alcuni anni le ceramiche integrali sono disponibili anche se il loro impiego è ancora osteggiato per il timore delle fratture.   In effetti non si può parlare di questo tipo di materiale senza tener conto dell’obbiettivo che si vuol perseguire.

Le protesi in ceramica integrale si stanno ampiamente diffondendo come scelta d’elezione per pazienti, odontoiatri e odontotecnici non soltanto per le loro straordinarie caratteristiche in termini di estetica e biocompatibilità.  I materiali per strutture in ceramica a resistenza elevata usano in primis l’ossido di zirconio.

Per la cura e igiene vanno usati sistematicamente spazzolino, filo interdentale e scovolino, esattamente come avviene per i denti naturali. Farsi guidare dal nostro staff per la pulizia specifica e comunque rispettare o controlli periodici (ogni 6 mesi circa).