I modi per ricostruire lo smalto
Per molti motivi lo smalto dentale può essere danneggiato e portare all’usara parziale o completa di un dente e, a volte, di un’intera arcata. A seconda della gravità e della profondità dell’erosione che vede protagonisti i vostri denti, in questo articolo, vi presentiamo le varie soluzioni al problema.
Parte solida del dente
La corona è la parte solida del dente visibile ad occhio nudo ed assume forma diversa a seconda del tipo di dente: negli incisivi si presenta appiattita e affilata, nei canini appuntita e allargata, nei molari e nei premolari presenta diverse cuspidi. Essa è composta da smalto e dentina.
La superficie più esterna di ciascun dente è detta smalto ed è un particolare tessuto epiteliale di colore bianco molto resistente e mineralizzato che ha lo scopo di proteggere il dente da qualsiasi tipologia di aggressione esterna. La sua resistenza deriva dalla sua composizione anatomica, infatti è composto per il 96% da composti di calcio e solo al restante 4% da fibre organiche. Grazie all’elasticità della dentina sottostante non si frattura facilmente ed è solubile agli acidi, come dimostra la demineralizzazione promossa dai batteri alla base della formazione delle carie. La traslucenza o trasparenza dello smalto è proporzionale al proprio grado di maturazione: uno dei segni precoci di carie è infatti la presenza sullo smalto della cosiddetta white spot, una piccola zona opaca che interessa parzialmente la superficie esterna del dente. Essendo composto in prevalenza da calcio, i cibi con un pH inferiore a 5.5 (mele, ciliegie, succo di limone, pesche, pere, sott’aceti, succo di pomodoro, succo d’arancia, ecc.) possono danneggiarlo, il danno è più intenso se questo tipo di cibi sono assunti tutti i giorni e tenuti in modo prolungato all’interno della cavità orale.
Subito dopo lo smalto si trova la dentina, lo scheletro del dente. Essa, diversamente da come si pensa, gioca un ruolo fondamentale sulla determinazione del colore dei denti; a seconda dell’eredità genetica di ogni individuo e dallo stato di salute dentale conferisce sfumature più sul grigio, giallo, rossastro, marrone o bianco. Questo tipo di tessuto osseo ha il compito di difendere la sottostante polpa gengivale da eventuali variazioni di temperatura e dalle sollecitazioni meccaniche; basti pensare che in caso di sensibilità dentinale si parla di danneggiamento e graduale esposizione della dentina a calore, freddo ed acidità. Lo strato di dentina funge da ammortizzatore e da sostegno per la corona del dente.
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Erosione dentale
Il deterioramento della struttura dura dei denti è causata da processi chimici avviati dalla presenza di sostanze acide all’interno della bocca. Le cause possono essere endogene con il reflusso gastroesofageo oppure esogene con l’assunzione di cibi che causano l’abbassamento del pH e, anche se raramente, l’esposizione professionale a sostanze acide.
Per accorgersi in tempo dell’erosione basta tenere sotto controllo alcuni sintomi, come l’ingiallimento dei denti, la trasparenza, la presenza di microfessure, l’aumento della sensibilità dentinale e le incrinature.
Ad ogni erosione il suo rimedio
A seconda dello stadio in cui si trova l’erosione, esiste un approccio terapeutico differente.
Nel momento in cui ci si trova in uno stadio iniziale o ancora nel periodo di reversibilità per porvi rimedio basta anche solo modificare le proprie abitudini alimentari: limitare l’assunzione di bevande zuccherate ed acide (soft drinks come coca cola, aranciata, succhi), aumentare l’utilizzo di fluoro per remineralizzare il dente e contrastare il deterioramento dello smalto in atto grazie all’uso di gel, dentifrici e collutori speciali contenenti il giusto contenuto di calcio, fluoro e sali minerali. Nel caso in cui si decide di fare utilizzo di quest’ultimi vi consigliamo di non risciacquare subito nel momento dell’utilizzo, ma di mantenerli all’interno della cavità orale per un periodo abbastanza prolungato, per qualche minuto. Porta a grandi risultati anche l’introduzione di alimenti contenenti calcio e fluoro (the, latte e derivati, crostacei e pesce, legumi) nella propria dieta quotidiana.
In caso di erosione dentale dovuta a patologie o situazioni che causano reflussi o rigurgiti ricorrenti per evitare di peggiorare la situazione dello smalto, bisognerebbe evitare di strofinare il dente con le setole dello spazzolino lì dove i fattori acidi hanno provocando un’abrasione perché si accentua la rimozione delle sostanze minerali. È consigliabile sciacquare l’intero cavo orale solo con acqua e attendere dai 30 ai 60 minuti prima di lavarli con spazzolino e dentifricio per far sì che la saliva ristabilisca il pH neutro all’interno della bocca e consente la remineralizzazione della parte danneggiata.
Se, invece, la struttura dura del dente è già deteriorata da non poter tornare indietro, cioè quando si iniziano ad avvertire sensibilità e dolori fastidiosi durante la masticazione e al contatto con sostanze acide e calde/fredde, potrebbe essere troppo tardi e non basterebbe una semplice variazione alimentare a risolvere il problema. In questi casi bisogna prenotare al più presto una visita dal proprio odontoiatra e correre ai ripari; egli interverrà con l’applicazione di protesi dentarie. In base all’entità del danno causato si deciderà se incapsulare il dente, nel momento in cui risulta irrimediabilmente compromesso, oppure se ricorrere all’utilizzo di faccette dentali in ceramica o composito, nel momento in cui buona parte del dente è ancora in salute .
Al fine di evitare di incorrere in un’erosione dentale vi consigliamo delle regolari visite dal dentista per darvi la possibilità di poter individuare il problema in una fase iniziale. In questo modo potrete trovare una soluzione ad ogni danno più facilmente e in modo meno invasivo possibile.
Prenotate la vostra prima visita gratuita con radiografia presso il nostro studio in via Campo, 16 a Giffoni valle Piana (SA) oppure contattateci ai numeri 089.86.84.53 e 328.15.84.
