Fasi della devitalizzazione dentale

Quando si presenta una carie profonda al 3° stadio di formazione cariosa l’unica soluzione da attuare resta la devitalizzazione dentale nel momento in cui la carie è arrivata ad intaccare la polpa dentale.

Cos’è la devitalizzazione?

La devitalizzazione è considerata è una sorta di ultima spiaggia prima di procedere all’estrazione del dente. Permette di allontanare in misura significativa il rischio di estrazione grazie alle moderne tecniche. È un’operazione chirurgica eseguibile da dentisti abilitati e data la complessità, generalmente è eseguita  da endodontista. Consiste nell’asportare la polpa dentale colpita da pulpite, che ha come sintomi un’ipersensibilità a stimolazione esterna, una sensibilità del dente nella parte bassa e in quella laterale a leggeri e ripetuti battiti di un attrezzo di metallo, oppure la sensibilità sui denti riscontrata al contatto con del cotone imbevuto di ipoclorito.

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Fasi della devitalizzazione

Il processo di devitalizzazione dei denti sarebbe troppo complicato e tecnico da spiegare nei minimi dettagli, ma è possibile individuare 6 fasi fondamentali di questo trattamento.

1) Anestesia locale

Viene eseguita un anestesia locale in modo da isolare nervi ed evitare che il paziente senta dolore.

2) Posizionamento della diga e foratura della corona

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Un piccolo fazzoletto di lattice viene applicato  e fissato sul dente. Poi si crea un foro sulla corona per arrivare alla polpa danneggiata o infetta grazie all’uso di una lima canalare.

3) Rimozione e Disinfezione

La polpa dentale ed eventuali residui di natura batterica nel canale radicolare vengono del tutto rimossi. Viene disinfettato tutto il canale attraverso un lavaggio specifico per la rimozione dei metalli e minerali che ostruiscono i canali secondari e i tubuli. La disinfezione avviene attraverso iniezioni di un potente battericida oppure tramite gli ultrasuoni intraradicolari e/o il nichel-titanio.

4) Riempimento

Una volta disinfettato il canale radicolare viene riempito utilizzando del materiale sterile detto guttaperca calda oppure il  BioCalex.

5) Sigillo del dente

In una fase finale il dente viene sigillato. La sigillatura può avvenire tramite

  • un’otturazione in materiale composito;
  • una ricostruzione con l’aggiunta di porcellana;
  • l’inserimento di una capsula. Questa viene applicata per garantire una maggiore resistenza alla pressione e una maggiore durata della devitalizzazione.

Se la quantità residua del dente residuo dal trattamento non è sufficiente a garantire la solidità dell’otturazione, viene prima inserito un perno e poi verrà fissata una capsula. Tra  le capsule usate ci sono quelle in zirconio-ceramica o quelle in metallo-ceramica .

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L’importanza del dentista

Mentre in passato un dente devitalizzato era ben riconoscibile, oggi grazie ai materiali utilizzati è molto difficile distinguerlo dagli altri. Oggi, nella maggior parte dei pazienti, la devitalizzazione presenta un’elevatissima percentuale di riuscita, e il rischio di complicanze è estremamente basso. Inoltre, a differenza di qualche tempo fa, il perfezionamento delle tecniche chirurgiche garantisce un intervento non doloroso.

La devitalizzazione è un trattamento indicato per tutti i tipi di denti, compresi quelli incapsulati. Evitarla, però, sarebbe ottimo per la salute dei vostri denti. La devitalizzazione è pur sempre un intervento. Per evitarlo può aiutare una corretta igiene orale quotidiana e una visita di controllo dentistico ogni 6-8 mesi.

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Per tutte le informazioni necessarie ad approfondire l’argomento, vi invitiamo a raggiungerci presso il nostro studio in via Campo, 16 a Giffoni valle Piana (SA) oppure a chiamarci ai numeri 089.86.84.53 oppure 328.15.84