Esistono differenti tipi di carie ai denti a differenza di quanto si pensa. Dalla carie interdentale a quella cervicale conoscere bene tutte le tipologie di carie dentale può aiutare ad orientarsi nel miglior modo alla terapia più adatta al caso. Scopriamo insieme ai nostri esperti come riconoscere in tempo le carie più frequenti.
Una carie ai denti
Una carie dentaria è la manifestazione di una malattia degenerativa infettiva dello smalto e della dentina. Si origina sulla superficie fino a raggiungere la polpa dentale. Questa infezione è causata da comuni microrganismi presenti normalmente nel cavo orale. Quest’ultimi convivono con l’individuo e non possono essere eliminati. Se non sono mantenuti sotto controllo con pratiche di igiene orale o si verifica un abbassamento delle difese immunitarie, riescono a creare lesioni cavitate. Le carie dentali, pertanto, è una patologia infettiva per la quale batteri non nocivi provocano dei danni a causa del mutarsi delle normali condizioni.
Diversi tipi di carie dentali
Esistono diversi tipi di carie dentali a seconda della loro posizione e profondità. Identificare il tipo di carie che attacca un dente è importante, soprattutto, sia per diagnosticare correttamente l’infiammazione sia per scegliere il trattamento più giusto. Tenendo conto della zona del cavo orale in cui si manifestano le carie dentali abbiamo i seguenti tipi.
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1) Carie centrale
Si sviluppa nella direzione inversa rispetto al classico processo carioso, dalla parte centrale del dente verso l’esterno. Quando l’infezione raggiunge la polpa dentale provocando una necrosi, le pareti del canale pulpare vengono esposte all’ambiente orale. La carie centrale ha inizio su queste pareti e si diffonde dai tubuli della dentina verso la superficie esterna. Con l’avanzare della lesione, le pareti della radice vengono assottigliate e distrutte dall’infezione.
2) Carie superficiale
Colpisce la corona. Quest’ultima è la parte esterna del dente, quindi quella più esposta agli agenti batterici. La superficie più colpita è quella occlusale, cioè la porzione del dente che tritura il cibo e dove questo ristagna. È la più facile da rilevare perché è chiaramente indicata dalla macchiolina scura visibile allo specchio durante lo spazzolamento quotidiano.
3) Carie radicolare
Interessa il cemento dentale, ovvero una forma particolare di tessuto osseo che fa parte della sostanza compatta del dente che circonda la dentina nella regione della radice. La carie radicolare si sviluppa sotto la gengiva ed arriva molto velocemente ad attaccare la radice. Si manifesta frequentemente nelle persone affette da parodontite o altre patologie che causano la recessione gengivale, esponendo la radice a un attacco batterico diretto. Questa carie può portare molto velocemente alla distruzione del dente.
4) Carie cervicale
Colpisce il colletto, soprattutto dei molari. Essa, infatti, coinvolge la porzione alta del dente tra gengiva e radice, dove tende ad accumularsi molto la placca batterica. Questo tipo di carie dentali è particolarmente pericolosa perché nella zona cervicale lo smalto è meno strutturato e la lesione può progredire molto velocemente verso la polpa, causando una gengivite ed una lesione molto profonda.
5) Carie interdentale
È detta anche carie interprossimale. Essa si sviluppa tra un dente e l’altro ed ha la caratteristica di progredire senza manifestarsi. Con il passare del tempo, lo smalto cede e mette in evidenza la lesione procurata dall’infezione. Questo tipo di carie può essere diagnosticata con una radiografia endorale. I sintomi manifestati, quando la carie è già in fase avanzata, solitamente sono dolori molto forti causati dalla masticazione o da stimoli termici.
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