Malocclusione dentale: cause, sintomi, diagnosi e trattamenti

Malocclusione Dentale - Studio Dentistico Sante Vassallo

Con occlusione si intende il modo in cui i denti superiori e inferiori combaciano quando chiudiamo la bocca. In condizioni ideali, l’arcata superiore si sovrappone leggermente a quella inferiore e le cuspidi dei molari si incastrano negli spazi corrispondenti dei molari opposti. Questa relazione aiuta a proteggere guance e labbra (con i denti superiori) e la lingua (con i denti inferiori) durante masticazione e parola.

Quando l’allineamento o i rapporti tra le mascelle non sono corretti, parliamo di malocclusione. Può influire su estetica del sorriso, funzione masticatoria, pronuncia e, a lungo termine, sulla salute di denti e gengive.

Cause della malocclusione

La malocclusione ha spesso una base ereditaria: proporzioni particolari tra dimensione dei denti e dimensione delle mascelle possono portare a affollamento o spazi eccessivi. Anche variazioni nella crescita delle mascelle possono alterare i rapporti tra arcate. Tra le cause più comuni rientrano:

  • Fattori genetici: differenze di sviluppo tra mascella superiore e mandibola, denti troppo grandi o troppo piccoli rispetto all’osso, esiti di malformazioni congenite (es. labbro leporino o palatoschisi).
  • Abitudini orali prolungate nell’infanzia: suzione del pollice, tongue thrust (spinta linguale), uso del ciuccio oltre i 3 anni, biberon protratto.
  • Anomalie dentali: elementi soprannumerari, denti mancanti, traumi dentali, forme anomale delle corone.
  • Restauri o dispositivi non idonei: otturazioni o corone over/undercontour, apparecchi o allineatori gestiti in modo non corretto.
  • Traumi e crescita: fratture e spostamenti della mandibola che alterano la posizione dell’osso o il percorso di crescita.
  • Patologie: tumori o lesioni di mascelle e cavo orale che modificano i rapporti scheletrici.

Classificazione principale

In modo semplificato, le malocclusioni si descrivono spesso in base alla relazione antero-posteriore tra arcate:

  • Classe I: rapporto di base normale tra arcate, con sovrapposizione leggera dei denti superiori sugli inferiori, ma con possibili disallineamenti dentari (affollamento, rotazioni).
  • Classe II (retrognatismo, sovramorso): arcata superiore e denti superiori più avanzati rispetto all’inferiore; il morso può apparire “profondo”.
  • Classe III (prognatismo, sottomorso): arcata inferiore più avanzata; i denti inferiori possono sovrapporsi a quelli superiori.

Sintomi e segni

  • Allineamento anomalo dei denti (affollamento, rotazioni, spazi).
  • Profilo o simmetria del volto alterati nei casi scheletrici.
  • Difficoltà o fastidio durante masticazione e morso.
  • Alterazioni della pronuncia (meno comuni), possibile sigmatismo.
  • Respirazione orale abituale, soprattutto in presenza di ostruzioni nasali o abitudini viziate.

Diagnosi: esami e test

Molti problemi di allineamento vengono rilevati durante le visite odontoiatriche di routine. Il dentista valuta la chiusura, l’allineamento e la funzione e, se necessario, indirizza a una valutazione ortodontica completa. Gli approfondimenti possono includere:

  • Fotografie del volto e intraorali.
  • Radiografie (es. panoramica, teleradiografia del cranio) o esami 3D quando indicati.
  • Impronte digitali o scansioni intraorali per modelli di studio.
  • Analisi cefalometrica per definire rapporti tra denti, mascelle e base cranica.

Trattamento: obiettivi e opzioni

Non tutti necessitano di terapia: molte malocclusioni lievi non richiedono interventi. Quando il trattamento è indicato, gli obiettivi sono funzione masticatoria efficiente, igiene facilitata e stabilità a lungo termine, con benefici anche estetici. Una correzione adeguata riduce il rischio di carie e malattia parodontale legati a zone difficili da pulire, e può diminuire lo stress su denti e articolazioni temporo-mandibolari.

Apparecchi ortodontici

  • Apparecchi fissi con attacchi (metallo, ceramica) e fili che guidano lo spostamento dei denti.
  • Allineatori trasparenti per casi selezionati, se usati con costanza e indicazione corretta.
  • Dispositivi ausiliari (molle, elastici, espansori) per gestire movimenti specifici o discrepanze trasversali.

Gestione dell’affollamento

Quando lo spazio non è sufficiente, il piano può includere rimodellamento interprossimale (stripping), espansione o, nei casi selezionati, estrazioni per ottenere allineamento stabile.

Riabilitazione conservativa e protesica

Denti fratturati, usurati o anomali possono essere ricostruiti o rimodellati per migliorare contatti e funzione. Eventuali restauri incongrui andranno corretti o sostituiti.

Chirurgia ortognatica

Nelle discrepanze scheletriche importanti in pazienti adulti, la combinazione ortodonzia + chirurgia ortognatica può ripristinare rapporti corretti tra mascelle. La stabilizzazione utilizza placche e viti secondo protocolli specialistici.

Igiene e controlli

Qualunque sia la tecnica scelta, servono spazzolino e filo/scovolini quotidiani e richiami regolari. Placca e residui intorno ad attacchi e fili possono causare demineralizzazioni (macchie bianche) o carie: l’istruzione di igiene è parte della terapia.

Dopo la terapia: la contenzione

Concluso l’allineamento, i denti tendono naturalmente a spostarsi. Per mantenere i risultati si usa la contenzione:

  • Fissa con un sottile filo incollato dietro gli incisivi.
  • Removibile con mascherine trasparenti o placche dedicate.

Tempi e modalità si definiscono con l’ortodontista; i controlli periodici sono essenziali per la stabilità nel tempo.

Prognosi

Una diagnosi precoce rende la correzione più semplice ed efficiente. Bambini e adolescenti, grazie alla crescita in corso, spesso rispondono più rapidamente. Negli adulti i risultati sono comunque prevedibili, ma possono richiedere tempi maggiori e una gestione più attenta. In generale, i trattamenti possono durare da alcuni mesi a oltre due anni, in base alla gravità e agli obiettivi.

Possibili complicazioni

  • Carie e demineralizzazioni se l’igiene non è adeguata.
  • Disagio o irritazioni di mucose e gengive, soprattutto all’inizio o dopo attivazioni.
  • Difficoltà transitorie nella masticazione o nella pronuncia.
  • Rischi specifici dei singoli dispositivi (distacchi di attacchi, fili che pungono) gestibili in studio.

Quando rivolgersi allo specialista

Se noti morso inusuale, denti affollati o spaziati, dolori articolari o difficoltà a mordere, prenota una valutazione. Un piano su misura chiarisce obiettivi, tempi e strumenti più adatti al tuo caso.


Sante Vassallo – Odontoiatria e Ortodonzia
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