Fermare i denti con lo splintaggio
Quando si soffre di denti mobili, o in alcuni casi di malattie parodontiche, una soluzione da adottare potrebbe essere lo splintaggio ortodontico. Scopriamo insieme cos’è e quando è consigliato!
Cos’è lo splintaggio?
Lo splintaggio ortodontico è un trattamento eseguito per stabilizzare i denti e la loro posizione in caso di mobilità. Esistono diverse applicazioni dello splintaggio dentale, anche nell’ortodonzia. Viene, infatti, eseguita alla conclusione di una cura ortodontica, come l’apparecchio. Gli obiettivi di allineamento dentale raggiunti attraverso la cura ortodontica devono essere consolidati. A causa della naturale predisposizione dei denti a spostarsi, ciò aiuta a mantenere nel tempo i risultati una volta rimosso l’apparecchio. Lo splintaggio ortodontico, quindi, è una contenzione fondamentale per la conservazione dei risultati raggiunti.
Vengono utilizzati diversi materiali, dal filo metallico e resina composita ai nastri di fibra di vetro e resina. Lo splintaggio viene posizionato in modo fisso sulla superficie posteriore di alcuni elementi dentari, solitamente da canino a canino. Questi denti, infatti, tendono maggiormente a muoversi per mancanza di un vero e proprio ingranaggio fra le arcate dentarie, presente nella zona dei molari e dei premolari.
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Durata dello splintaggio
Solitamente il mantenimento dello splintaggio è consigliato per 1-2 anni dalla fine del trattamento ortodontico. I tempi di utilizzo vengono dettati in funzione sia dell’entità dei movimenti dentari effettuati per mezzo della terapia, sia dell’età del paziente. Ad esempio, negli adolescenti la stabilità ossea dopo una cura ortodontica si raggiunge più rapidamente rispetto ai pazienti adulti. Per quest’ultimi il turnover osseo è più lento.
Splintaggio per sempre
Vi sono situazioni in cui il mantenimento dello splintaggio è consigliato per tutta la vita. Parliamo di pazienti affetti da problemi di instabilità occlusale o da pazienti affetti da parodontite. Per questi pazienti la componente di mobilità dentale è maggiore e la tendenza a presentarsi di nuovo è molto alta. Nei pazienti affetti da parodontite, si può ricorrere alla più specifica tecnica dello splintaggio intracoronale. Viene posizionato un perno in fibra di vetro fissato con materiale composito.
Nessuna controindicazione
Per la maggior parte dei pazienti adattarsi allo splintaggio dentale è un processo abbastanza rapido, sia dal punto di vista di comfort che di fonetica. Non causa alcun dolore o fastidio al paziente. L’applicazione dello splintaggio è rapido. Il paziente può riprendere a masticare e consumare i pasti nell’immediato.
Però maggiore attenzione va accordata all’igiene orale. C’è rischio di accumulo di placca intorno ai fili che tengono immobili i denti e nel settore dentale coinvolto. Per chi è stato sottoposto allo splintaggio, si consiglia una pulizia dentale professionale regolarmente in modo da evitare un accumulo di batteri sui denti a cui vengono fissati i fili.
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